Consumer, Prosumer, Websumer: l’evoluzione del consumatore moderno

E’ nato un nuovo “uomo digitale”: il websumer. Naturale evoluzione del prosumer, vive e si muove tra mondo on-line e off-line, per soddisfare la sua fame di informazione.

evoluzione del consumatore da prosumer a websumer

Nel 1980 Alvin Toffler, in The Third wave, coniava il termine prosumer – da producer e consumer, per indicare quel consumatore che è a sua volta produttore – noi nell’era del Web 3.0 parliamo di websumer.

Il websumer è l’utente-consumatore che usa la rete per accedere in maniera selettiva a quelle informazioni che possano guidarlo negli acquisti, anche attraverso i canali che la rete stessa gli mette a disposizione. Ad esempio, grazie al concetto di User-Generated-Content, il websumer fruisce di tutti quei contenuti generati e condivisi da altri utenti sotto forma di foto, video, hangout, blog, podcast, streaming e check-in di luoghi virtuali. Il social networking favorisce infatti la fusione del mondo produttore/consumatore (non dimentichiamo che negli ambienti “social” il reale prodotto sono gli utenti stessi), fino alla dilagante tendenza al social commerce, ovvero a una modalità di acquisto on-line e off-line guidata da informazioni, recensioni e consigli presenti nelle piazze virtuali dei Social Network (ad oggi il social network che aiuta maggiormente i siti di e-commerce sembrerebbe essere Pinterest). Questo perché gli utenti-consumatori si fidano dei commenti e delle opinioni pubblicate dai loro “amici” sui social media e reputano Internet un mezzo alternativo rispetto alle pubblicità tradizionali.

In fondo il Cluetrain Manifesto ce l’aveva detto: “i mercati sono conversazioni” (ndr. misurabili in profitti), a prescindere da dove avvengano!

I websumer italiani sono in netto aumento e per rendercene conto basta considerare i dati relativi all’uso di Internet nel nostro paese:

  • gli utenti di Internet sono il 63,5% della popolazione

  • la percentuale sale nettamente nel caso dei giovani (90,4%)

  • naviga l’84,3% delle persone diplomate e laureate

  • le connessioni da mobile costituiscono il 23,5% di quelle totali

  • è iscritto a Facebook il 69,8% delle persone che hanno accesso a Internet

  • YouTube arriva al 61% di utilizzatori (pari al 38,7% della popolazione complessiva e al 68,2% dei giovani)

  • il 15,2% degli utenti (pari al 9,6% degli italiani) usa Twitter

Il dato più significativo è la continua crescita degli accessi a Internet dai dispositivi mobile: in un solo anno l’uso degli smartphone connessi alla rete è aumentato del 12,2% e l’utenza del tablet è quasi raddoppiata, passando dal 7,8% al 13,9%.
Questa tendenza fa sì che un consumatore possa navigare in rete e ricercare informazioni in qualsiasi momento e in qualsiasi luogo egli si trovi.

E le aziende? In Italia il mercato sembra non aver recepito ancora bene l’evoluzione dell’uomo digitale. Solo 3 Pmi italiane su 10, infatti, si avvalgono del commercio elettronico come canale addizionale di vendita o di acquisto, solo poche sfruttano le opportunità messe a disposizione dagli ambienti social, e ancora troppe non hanno neppure un sito internet!

Nel bene o nel male l’unico imperativo oggi è condividere!

(Scritto in collaborazione con Alessandra Granaudo, Daniela Damonte, Maria Rosaria Bonomo, Maria Elisa Zaniboni)

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